giovedì 29 ottobre 2009

Il Pd di Bersani, una calamita per la sinistra radicale



La nuova segreteria democratica chiude l'era Veltroni e attrae di nuovo Sel e Federazione. La stranezza della manifestazione del 5 dicembre

di Salvatore Cannavò
L'elezione di Pierluigi Bersani alla segreteria del Pd potrebbe stabilizzare il quadro politico dell'opposizione parlamentare, in piena fibrillazione dopo le dimissioni di Veltroni. Certo, la ventilata scissione di Francesco Rutelli sembra smentire questa affermazione ma l'elezione del nuovo segretario, per le modalità e i contenuti che presenta, interrompe lo schema politico cui abbiamo assistito con l'ascesa di Veltroni e avrà ricadute sul quadro complessivo.
Le modalità della sua elezione sono quelle note delle primarie, cioè della possibilità di partecipazione ampia da parte degli elettori e/o simpatizzanti del Pd. Una forma che indubbiamente conferisce molta forza al nuovo segretario soprattutto perché la sua elezione è frutto di uno scontro interno vero e non di un'operazione di apparato come fu la segreteria Veltroni. La discussione sulla credibilità o meno delle primarie è in realtà superflua: per il tipo di partito e di progetto politico che il Pd incarna, le primarie sono del tutto coerenti alla sua impresa e quindi ci dovremo abituare con questa forma della politica che dimostra essenzialmente una cosa: le persone che hanno voglia di intervenire politicamente utilizzano gli strumenti a disposizione. Una partecipazione politica "moderata", limitata cioè alla delega ai gruppi dirigenti si esprime volentieri tramite le primarie; una partecipazione politica più consapevole o più determinata ha bisogno invece di strumenti più efficaci e anche più democratici: comitati di lotta, coordinamenti, strutture larghe del conflitto.
I contenuti della nuova segreteria si possono invece sintetizzare in quattro passaggi: un partito più tradizionale e meno mediatico; un linguaggio e un profilo che sintetizza la tradizione della sinistra storica italiana e quella del cattolicesimo democratico (non si vedono espressioni significative di liberalismo o di ambientalismo); una strategia legata all'ipotesi del "patto tra i produttori" e quindi a un compromesso ancora più coeso tra borghesia produttiva e lavoratori intesi nelle loro rappresentanze sindacali, innanzitutto Cgil; una politica delle alleanze che ripropone quella che fu l'ispirazione dalemiana del 1995, la "coalizione democratica" che portò all'Ulivo di Prodi e che oggi ambisce a un patto "per l'alternativa" dalla sinistra "radicale" all'Udc passando per Di Pietro.
In questo senso, la nuova segreteria stabilizza il quadro riproponendo uno schema già visto: un'opposizione a Berlusconi giocata sui temi sociali e economici più che su quelli etico-morali - ma con una disponibilità a discutere e "concertare" temi come la giustizia o il federalismo - e, contestualmente, una prospettiva di cambiamento del tutto affidata al gioco politico-istituzionale senza prefigurare "spallate" provocate da mobilitazioni sociali ad ampio raggio.
Di fronte all'appello per una colazione "per l'alternativa" le principali forze di sinistra rispondono in forme solo parzialmente diverse. Se Nichi Vendola apre a una collaborazione strutturale che vede in gioco anche la presidenza della Regione Puglia, nella Federazione della Sinistra assistiamo a una reazione divergente: da un lato, Diliberto si dice disponibile a una "grande alleanza" per battere Berlusconi mentre Ferrero pur escludendo un patto di governo si dice disponibile a un'alleanza anche con l'Udc ma solo per cambiare le regole del gioco, cioè la legge elettorale. Come abbiamo già commentato, questa proposta minimizza la portata di un'alleanza che non può limitarsi alla sola legge elettorale ma che avrebbe, se realizzata, profonde implicazioni politiche di governo. Oltre a far finta di non vedere la portata generale di un'alleanza di governo alle prossime elezioni regionali che costituirebbe un quadro obbligato di riferimento.
E in ogni caso, quello che è più rilevante è che le principali forze di sinistra tornano a far ruotare le proprie proposte attorno alle mosse del Pd rinunciando a un'iniziativa autonoma.
Ovviamente un rapporto con il Pd o con la Cgil è pure importante ai fini di un'iniziativa di massa che metta in crisi il governo Berlusconi del quale non ci sfugge la pericolosità. Ma le unità si fanno sui contenuti e a partire dalle mobilitazioni sociali: oggi c'è bisogno di una mobilitazione unitaria, di un "Movimento contro la crisi e il razzismo", che provi a coordinare le lotte esistenti, creando uno schieramento unitario e plurale, all'insegna della radicalità e dell'unità. Solo questa dinamica può permettere di cacciare Berlusconi e aprire una prospettiva nuova. E' disponibile il Pd a questa impresa? Ci pare evidente che non è così e che la logica privilegiata, in particolare dalla nuova segreteria, è quella delle alleanze politiciste seguita negli ultimi quindici anni, e che è servita solo a rafforzare il leader del centrodestra e a destrutturare la sinistra. Oltre che a consolidare i legami del Pd con ampi settori della borghesia italiana.
Abbiamo proposto nei giorni scorsi di dare vita a un "Patto contro la crisi", a un'alleanza politica, sociale e sindacale per far tornare il conflitto protagonista della politica e la politica al servizio del conflitto. Di fronte alla nuova segreteria Pd, alla sostanziale continuità che essa propone, ci sembra questa l'unica strada utile da seguire.

p.s. Il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, ha lanciato insieme ad Antonio Di Pietro una manifestazione "antiberlusconi" per il prossimo 5 dicembre. Non abbiamo capito su cosa questa manifestazione viene convocata. Avevamo invece capito che il Prc del dopo Bertinotti volesse riposizionarsi a sinistra, aprire un confronto con la sinistra anticapitalista e reimpostare una piattaforma radicale e alternativa alle logiche che dominano il capitalismo in crisi.
Vediamo invece che Di Pietro rappresenta l'interlocutore privilegiato di una mobilitazione unitaria. Il Di Pietro che è stato sempre favorevole alla Tav, quello che si scagliava contro la sinistra contraria al Dal Molin, quello che sosteneva la controriforma pensionistica e impediva la Commissione d'inchiesta su Genova 2001.
Continuiamo a credere che ci sia bisogno di un Movimento contro la crisi che abbia come punti qualificanti la difesa dei posti di lavoro, la riduzione dell'orario, la difesa dei salari e delle pensioni, la socializzazione delle aziende a rischio chiusura, la difesa ecologica dei territori, la riduzione drastica delle spese militari. E che questo movimento debba vedere una capacità unitaria delle sinistre politiche, sociali e sindacali, indipendentemente dal Pd e non alla ricerca di punti di appoggio per riaprire una trattativa con Bersani.

martedì 27 ottobre 2009

Fs, reintegro Dante De Angelis: «Una vittoria dei lavoratori»


Fs, reintegro Dante De Angelis: «Una vittoria dei lavoratori»
Dichiarazione di Gigi Malabarba: «Uno schiaffo alle Fs, ora più poteri ai Rappresentanti»

Roma, 26 OTT (Velino) - "Il reintegro di Dante De Angelis e' una vittoria dei lavoratori e uno schiaffo sonoro alle Fs, che hanno tentato di intimidire chi fa il proprio dovere in difesa della sicurezza nel lavoro. Ma occorre dare piu' poteri e risorse ai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza per impedire alle imprese di scaricare le proprie negligenze sulla salute e sulla vita di chi lavora". Lo ha dichiarato l'ex senatore di Sinistra Critica, Gigi Malabarba, gia' membro della Commissione infortuni del Senato.
"Poteri di denuncia senza dover subire ritorsioni, come nel caso di Dante; poteri di veto sulle attivita' a rischio; tempi adeguati e formazione indipendente dai datori di lavoro per monitorare costantemente dall'interno della produzione tutto il processo lavorativo: questo e' cio' che serve subito, per non piangere ipocritamente per ogni vittima".
"Ma il reintegro - conclude Malabarba - ci parla anche dell'estrema attualita' dell'art. 18 dello statuto dei lavoratori che il centrodestra ma anche il centrosinistra vorrebbero cancellare".

lunedì 26 ottobre 2009

Mozione per l'adesione alla campagna palestinese di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS)


Sinistra critica
Congresso Provinciale di Torino


La pulizia etnica della Palestina, iniziata nel 1947, continua.
A Gaza è in corso un genocidio.
Le denunce del razzismo, del colonialismo, della oppressione e della repressione israeliana contro il popolo palestinese non mancano.
Il recente rapporto dell'ONU, noto come rapporto Goldstone, inchioda il governo e l'esercito israeliano ai crimini di guerra e contro l'umanità commessi a Gaza.
Ma il mondo occidentale e i paesi arabi “moderati” sostengono Israele. L'Europa sostiene Israele.
Il Presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio, l'ex presidente della Camera, i maggiori partiti, compresa l'ex sinistra arcobaleno, i sindacati CGIL-CISL-UIL, gli intellettuali italiani(salvo rarissime eccezioni), nessuno ha preso posizione contro la ferocia israeliana che a gennaio a Gaza, ha provocato oltre 1.400 morti, migliaia di feriti e la distruzione delle poche strutture produttive.

I palestinesi hanno chiesto alla società civile internazionale di aderire a una campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) contro lo stato di Israele, come quella che contribuì a determinare la caduta del regime di apartheid in Sudafrica.
Hanno chiesto il sostegno per una resistenza morale, non-violenta ed efficace.

Al Forum Sociale Mondiale di Bèlem il 5 febbraio è stato approvato un documento nel quale, tra l'altro, si afferma:
“Il momento in cui il mondo deve adottare e portare avanti l'appello Palestinese a boicottare, disinvestire e porre sanzioni è ORA. Questa campagna è divenuta parte fondamentale ed urgente di ogni battaglia per la giustizia e l'umanità, adottando azioni diffuse contro i prodotti israeliani, le compagnie, le istituzioni accademiche e culturali, i gruppi sportivi, le multinazionali internazionali che sostengono le politiche israeliane razziste, di pulizia etnica e di occupazione militare e facendo pressioni affinché i governi adottino sanzioni. Questo deve essere portato avanti finché Israele non permetta il libero accesso a Gaza, smantelli il Muro dell'Apartheid e cessi l'occupazione e la colonizzazione di tutte le terre Arabe; riconosca il diritto dei cittadini Israeliani Arabi Palestinesi ad una completa eguaglianza; e rispetti, protegga e promuova i diritti dei profughi Palestinesi a tornare nelle loro case e nelle loro proprietà.”

Il Congresso Provinciale di Torino di Sinistra Critica, nello spirito indicato dal FSM, aderisce all'appello BDS palestinese, ne propone l'adesione al congresso nazionale e impegna i compagni e le compagne e le strutture di partito a partecipare in modo attivo alle iniziative già in corso in Italia.

Torino 25 ottobre 2009

sabato 24 ottobre 2009

CONVOCAZIONE DEL CONGRESSO PROVINCIALE



Care compagni, care compagne,


La Conferenza, cioè il congresso provinciale di Sinistra Critica di Torino si svolgerà
domenica 25 ottobre 2009
a partire dalle ore 9,30
presso la sede del circolo ARCI “L’anatra zoppa”, in via Courmayeur. 5 Torino. Il circolo si trova a 50 metri di distanza da Corso Vercelli, dietro piazza Crispi.

Il Congresso nazionale, come è noto, si terrà dal 6 all’8 novembre a Bellaria (Rimini).


I lavori del congresso si svolgeranno secondo le modalità definite dal regolamento congressuale nazionale:

1 Elezione ed insediamento della Presidenza del congresso

2 Introduzione da parte della compagna o compagno designato dal coordinamento provinciale

3 Illustrazione dei documenti nazionali

4 Elezioni delle commissioni del congresso

5 Dibattito

6 Eventuali repliche finali

7 Relazione della commissione verifica tesseramento

8 Relazione della Commissione politica e votazioni dei documenti nazionali

9 Elezione del Coordinamento provinciale e dei delegati per la conferenza nazionale

10 Votazione di eventuali odg o documenti politici locali




I lavori della conferenza dureranno quindi l’arco dell’intera giornata, chiudendo presumibilmente tra le 17-18 del pomeriggio. E’ prevista una pausa pranzo con servizio pasto direttamente nella sede del circolo ARCI. I locali sono abbastanza ampi e articolati da poter permettere alle compagne e ai compagni con figli piccoli la loro gestione e assistenza.



Hanno diritto al voto tutte quelle e quelli che sono in possesso della tessera 2009. I nuovi iscritti del 2009 devono essersi tesserati almeno 7 giorni prima del congresso per poter votare. Gli iscritti 2008 possono rinnovare la tessera anche il giorno stesso della conferenza con diritto di voto.

Al congresso di Torino parteciperanno anche le/icompagne/i delle province di Asti e Biella.

Per chi non fosse ancora in possesso dei documenti in discussione o li avesse smarriti, essi sono facilmente reperibili sul sito nazionale www.sinistracritica.org. oppure si possono ritirare nella sede di via S. Giulia preferibilmente nell’orario dalle 16 alle 19.

Invitiamo tutte e tutti a partecipare al congresso e a intervenire nel dibattito per portare il proprio contributo.




IL COORDINAMENTO PROVINCIALE DI SINISTRA CRITICA

mercoledì 21 ottobre 2009

PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO DEL MOVIMENTO ANIMALISTA DI TORINO SUI TEMI:


“LO SFRUTTAMENTO DEGLI ANIMALI”
“LO SFRUTTAMENTO DELL’AMBIENTE”
“DANNI ALLA SALUTE”


Una delle categorie verso le quali i crimini e la sopraffazione sono tanto crudeli e atroci quanto ingiusti e incivili, sono gli animali non umani. Essi sono senzienti, provano dolore e sentimenti e, in quanto tali devono essere titolari di alcuni diritti fondamentali, quali il diritto alla vita, alla libertà, a non essere soggetti a tortura, a non essere ridotti in schiavitù.
La lotta contro lo sfruttamento, la prevaricazione e le barbarie capitalista vanno rivolte non soltanto al riscatto delle vittime umane, bensì alla salvaguardia degli oppressi non umani.
La visione antropocentrica degli uomini e delle donne non è un dato innato ma è il prodotto dei rapporti di produzione e di organizzazione della società ereditati dall'avvento della pastorizia e dell'agricoltura e non più messi in discussione perchè funzionali alle classi dominanti.
E', infatti, solo grazie all'inizio dello sfruttamento socialmente organizzato dell'uomo sull'uomo e dell'uomo sull'animale che si impongono le gerarchie di classe, di genere, di "razza".Parallelo è stato il processo di autodivinazione di una parte degli uomini e la speculare retrocessione a "cosa" degli esseri animali e, di conseguenza, di una parte di altri esseri umani.
Non "gli uomini" in generale, quindi, ma le "elites" hanno eleborato, diffuso e imposto l'ideologia della superiorità spirituale dell'uomo e del suo (cioè delle classi dominanti) diritto di disporre a piacimento del cosmo.
Poichè le radici del dominio sono tanto radicate e lontane nel tempo, la realizzazione di un ordine sociale giusto e un rapporto equo solidale con il mondo naturale, ha bisogno di un pensiero critico e di una politica rivoluzionaria.
Nella realtà attuale essere partigiani dei diritti degli animali significa combattere la logica distruttiva del capitalismo. Una logica che presuppone delle strutture sociali (divisioni in classi, sfruttamento economico, ruolo garante dei privilegi da parte dello stato) che si sono imposte nella storia migliaia di anni fa attraverso l'oppressione di uomini e animali.
La lotta per la liberazione animale è, per noi, necessariamente unita all'obiettivo della liberazione umana e l'animale umano è l'animale che deve iniziare la rivoluzione che l'intera natura sta aspettando da lui.
La partecipazione al movimento animalista che si batte per i diritti degli animali in quanto esseri senzienti è una scelta non solo basata su motivazioni etiche e morali, importanti ma non in grado da sole, di cambiare lo stato di cose esistenti.
Il nostro impegno nasce da una visione antispecista del rapporto tra l'animale-uomo e il resto della natura.
Il tutto si inscrive in una prospettiva di sviluppo sostenibile a livello globale. Solo nella riduzione dello sfruttamento e del consumo di animali nei ricchi paesi industrializzati risiedono orizzonti di riscatto per le popolazioni del Sud del mondo, le cui risorse naturali vengono depredate in enormi quantità per essere impiegate negli allevamenti.
L'allevamento su vasta scala sia intensivo, dove gli animali sono costretti a vivere in modo incompatibile con le loro esigenze etologiche e fisiologiche, che estensivo, è insostenibile dal punto di vista ecologico.La metà delle terre fertili viene usata per coltivare cereali, semi oleosi, foraggi ecc, da destinare agli animali. Si distruggono ogni anno migliaia di ettari di foresta fluviale, il polmone verde del pianeta, per fare spazio a nuovi pascoli a nuovi terreni da coltivare per gli animali, che in breve tempo si desertificano.
Per dare un’idea delle dimensioni del problema si pensi che ogni hamburgher importato dall’America Centrale comporta l’abbattimento e la trasformazione a pascolo di circa sei metri quadrati di foresta. Dopo pochi anni il suolo diventa sterile e gli allevatori passano ad abbattere un’altra foresta. Gli alberi abbattuti non vengono commercializzati, è più conveniente bruciarli sul posto.
Le deiazioni degli animali da allevamento, milioni di tonnellate all’anno, hanno scarso contenuto organico e non possono essere usate come fertilizzati., lo smaltimento avviene per spandimento sul terreno e provoca un grave problema di inquinamento da sostanze azotate nelle falde acquifere, nei corsi d’acqua di superficie ecc.
Il 70% dell’acqua consumata sul pianeta è destinata alla zootecnia e all’agricoltura, i cui prodotti servono per la maggior parte a nutrire gli animali.
Una vacca da latte beve 200 litri di acqua al giorno, un bovino o un cavallo 50 litri, un maiale 20 e una pecora circa 10. Gli allevamenti consumano una quantità d’acqua maggiore di quella necessaria per coltivare soia, cereali o verdure per il consumo umano.
Iniziare una politica di supporto concreto alle produzioni alternative sostenendo i circuiti del commercio equo solidale, sostenendo coloro che adottano produzioni eco-compatibili, eticamente condivisibili, biologiche favorendo quindi un consumo critico.
È considerato normale usare gli animali per tutto quanto ci pare "utile" o "divertente": tenerli prigionieri in gabbie nei circhi e negli zoo, comprarli nei negozi, usarli nei laboratori, mangiarli, usare la loro pelle e pelliccia, è ormai così abituale che non ce ne accorgiamo nemmeno, e non ci rendiamo conto della sofferenza che, senza farlo apposta, la nostra vita di tutti i giorni causa a milioni di animali.
⇒ Far soffrire e morire gli animali è in nostro potere, non è un nostro diritto; è anche in nostro potere, e nostro dovere, evitarlo. Il nostro invito è non continuare a fare del male a causa di una non-scelta. Per poter scegliere, occorre sapere, conoscere la realtà dello sfruttamento degli animali, e conoscere le tante alternative possibili per evitarlo. ⇐
Noi vorremmo che ciascuno se ne accorgesse, e che capisse che, con un nostro semplice cambiamento di abitudini, tutti questi animali possono essere salvati.
Non tutti sanno che nel 1978 nella sede dell'Unesco a Parigi, veniva proclamata la dichiarazione universale dei diritti degli animali, riconoscendo a tutti gli esseri viventi umani e non, l'eguale diritto all'esistenza sulla terra, nel rispetto degli equilibri naturali proponendo regole di comportamento umano nei vari settori dove l'uomo si incontra o si scontra con la natura e con gli animali.

Il consumo eccessivo di alimenti di origine animale (carne, pesce, uova, latte e derivati) sono pericolosi e inadatti all’organismo umano e porta a tutte quelle malattie degenerative che costituiscono le prime cause di morte nei paesi ricchi.
Secondo un rapporto del Surgeon General degli Stati Uniti, più di 1,5 dei 2,1 milioni di decessi riscontrati nel 1987 possono essere messi in relazione a fattori alimentari
soprattutto al consumo di grassi saturi e al colesterolo.
I prodotti di origine animali sono ricchi di questi grassi , mentre i vegetali ne sono poverissimi, possiedono il medesimo contenuto proteico delle carni e possono soddisfare il fabbisogno di aminoacidi essenziali e non: legumi, cereali integrali,verdure, semi oleosi, noci contengono tutti gli aminoacidi. Le proteine della soia, inoltre, equivalgono nutrizionalmente a quelle animali.

Siamo consapevoli che il percorso per acquisire una coscienza antispecista nella pratica e non solo a livello teorico, sia lunga e dagli esiti non scontati, ma il nostro impegno deve essere quello di portare avanti un serio lavoro di ricerca e di escludere
iniziative e consuetudini che possano far percepire alle compagne e ai compagni animalisti, antivivisezionisti, vegetariani/vegani la propria estraneità.

martedì 20 ottobre 2009

23 ottobre, un'occasione per coordinare le lotte



Sinistra Critica sostiene lo sciopero generale del Patto di Base

Sinistra Critica sostiene con convinzione lo sciopero nazionale del 23 ottobre promosso dai sindacati di base e invita lavoratori e lavoratrici a partecipare.
Dopo l’importante mobilitazione dei precari della scuola del 3 ottobre contro i licenziamenti e in difesa della scuola pubblica e quella dei metalmeccanici della Fiom del 9 ottobre in difesa del contratto nazionale e contro l’accordo separato è indispensabile oggi dare continuità ed estendere il fronte di lotta contro la crisi, che soprattutto ora produce i suoi effetti più devastanti in particolare nell’attacco all’occupazione.
L’iniziativa del ‘Patto di base’ sarà tanto più efficace quanto più sarà in grado di interloquire con le vertenze in corso favorendone l’unificazione, anche attraverso percorsi di coordinamento e autorganizzazione dal basso in grado di travalicare i confini delle stesse sigle sindacali.
Il blocco dei licenziamenti e la distribuzione dell’orario di lavoro tra tutti senza penalizzazioni salariali, così come forme di lotta radicali come presidi e occupazioni di aziende che licenziano mettendone in discussione la proprietà (requisizioni, controllo dei lavoratori sulla produzione, ecc.), sono centrali in questa fase di resistenza e di rilancio del conflitto sociale.
Il protagonismo crescente dei lavoratori e delle lavoratrici migranti, ben rappresentato dalla manifestazione antirazzista del 17 ottobre, assume in questo contesto un segno di classe fondamentale nel difficile processo di riunificazione del mondo del lavoro, contro ogni divisione provocata dal padronato e dalle forze reazionarie al governo.

sabato 17 ottobre 2009

POESIE DI GIANNI MILANO



POESIE LETTE DURANTE LA CENA DEL 10 OTTOBRE 2009 DI SINISTRA CRITICA

L’eterno sud

Nel sud del cuore la mia genìa s’installa.
Teme il tallone,
lo sputo ed il disprezzo.
Ma nonostante tutto ancora preme
con figlie e figli e gemme
senza spine.
Chiede d’essere accolta :
e solo questo chiede,
così come la luce segue al buio –
naturalmente.

2009

Meticcio dal giorno alla notte

Meticciato d’oriente e d’occidente,
meticciato del giorno e della notte,
sotto gli occhi stellari d’una madre,
un sangue umano confonde le barriere
e trascolora in fiori sconosciuti,
con figli aperti ai baci ed alle mani
di giorni d’albe attese e di tramonti.

Meticciato di musiche per strade,
di pollini danzanti nel sorriso del cielo,
di giochi inganni sogni,
di palmi neri e bianchi
e l’uccello che canta sulla siepe,
dietro la quale il meticciato danza
come gloria di vita, come il sole
che lentamente sale e scalda il mondo,
il meticcio pianeta del silenzio…

2009



Ci sono parole…

Ci sono parole che il mondo cancella,
parole che sanno d’asfalto e di sale,
di notti
che senti la gola serrare,
di giorni
che piatti si mostrano in fila
già pronti a marciare contro chissà cosa
muniti di nulla,
per nulla levati
in àtone albe di cani perduti.
Il povero è escluso dal tempo moderno,
si tiene lontano come un’infezione,
un virus malvagio nell’aria
e il padrone
non vuole la smorfia sul volto malato –
avuto egli ha avuto
e non ha mai dato,
sia lode al denaro e a chi l’ha sudato!

2009



Unità

v’è una sola unità
che io riconosca:
la mia gioia e il cielo

insieme coprono la terra
e le tane degli uomini
offrendo loro
la speranza attiva
che anche questa vita
bisogna meritarsela

v’è una sola unità
che io riconosca:
altro è inganno

la mia mano levata
ed il grido avanti compagni
che mi solleva.

1963

Jim Crow

Non c’è posto per Jim Crow
Sui cavalli della giostra?
Un signore mi domanda:
Perché ne hai tanta voglia?
Io vengo dal Sud,
Dove al negro e al bianco
Non è permesso di sedere accanto.
C’è un vagone per Jim Crow
Un vagone a parte sul treno
Laggiù nel Sud
E nell’autobus
Ci mettono dietro, nell’autobus
Ma la giostra è rotonda rotonda
E non possono mettermi dietro.
Dov’è dunque un posto a cavallo
Per un ragazzo negro?

Langston Hugues


Proclama

Compagni, siate umani:
piangete.

2009

Gianni Milano

venerdì 16 ottobre 2009

Con la Fiom e i metalmeccanici. Tutti insieme per una grande vertenza generale


Con la firma dell'accordo separato Fim e Uilm si confermano complici del padronato

La scelta della FIM Cisl e della UILM di sottoscrivere un accordo contrattuale separato con il padronato di Federmeccanica e di Confindustria è gravissima ma non ci sorprende. Ormai da tempo queste due organizzazioni di categoria e le loro rispettive confederazioni hanno deciso di trasformarsi in strumenti utili per aiutare padroni e governo a cancellare le residue conquiste operaie del dopoguerra e degli anni Settanta. Vogliono dunque contribuire a cancellare il contratto nazionale e a rendere salario e diritti aleatori e subordinati all'arbitrio padronale. Facendo ciò, inoltre, espongono ancora di più le lavoratrici e i lavoratori del settore alle conseguenze devastanti della crisi e alla volontà padronale discaricarne tutti i costi sui più deboli.
Lo fanno in nome di una presunta modernità. In realtà scelgono di praticare uno dei mestieri più antichi del mondo, quello della complicità con i padroni e con i più forti.E lo fanno in barba alla più elementare democrazia nel rapporto con le lavoratrici e i lavoratori.
La Fiom, di gran lunga il sindacato più rappresentativo del settore, scegliendo di non sottoscrivere questa pessima intesa, scegliendo di avviare una campagna mirante a delegittimarla nei luoghi di lavoro e presso l'opinione pubblica, compie un atto coraggioso e che merita la solidarietà di tutte e di tutti.
Le lotte contro la crisi ora possono trovare nella Fiom e nella mobilitazione delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici un punto di riferimento unificante così come la Fiom stessa potrà rafforzare la propria vertenza collegandosi alle lotte in corso in difesa della scuola pubblica e contro la precarietà, perchè Tutti insieme si faccia pagare la crisi ai padroni.
La prospettiva deve essere quella di uno sciopero generale vero, costruito dal basso, categoria per categoria, con l'unità d'azione di tutti i sindacati che rifiutano la concertazione e la "complicità" con i
padroni e il loro governo.
Gruppo operativo nazionale di Sinistra Critica

domenica 11 ottobre 2009

E’ ora di dire: BASTA!


Ogni giorno ci sono aggressioni a immigrati. Le leggi antidemocratiche imposte dal governo italiano rendono la vita difficile a tutti gli immigrati. L’intolleranza razzista che si respira nella nostra società uccide. Uccide i poveri profughi che muoiono nel mediterraneo o vengono deportati nei lager libici. Uccide i tanti lavoratori immigrati sul lavoro perché sono costretti a lavorare senza sicurezza. Uccide la speranza di chi è venuto in Italia per cercare un futuro migliore.

Ora la “clandestinità” è un reato. E’ una vergogna: il governo Italiano considera i lavoratori senza permesso dei delinquenti. Sappiamo che quasi tutti gli immigrati clandestini lavorano e sono molto utili all’economia italiana. Eppure il governo li perseguita!

La “sanatoria” di settembre è stata un’altra truffa. Ha costretto gli immigrati a pagare tanti soldi ai datori di lavoro disonesti e a truffatori di tutti i generi. Questa sanatoria è servita di più ad arricchire i truffatori che a regolarizzare chi già onestamente lavora.
Bisogna chiedere con forza una regolarizzazione per tutti e subito!

Le nuove leggi sulla “sicurezza” rendono tutto più difficile agli immigrati: mantenere il permesso di soggiorno, trovare una casa, sposarsi …….
In più rimangono i problemi di sempre: per un immigrato affittare un alloggio costa di più; ad un immigrato, anche con il permesso di soggiorno ed in Italia da una vita, non vengono riconosciuti gli studi fatti nel proprio paese; l’immigrato sul lavoro viene lavora di più e guadagna di meno …………
E’ ora di dire: BASTA!
Si può e si deve dire basta in tanti modi: manifestando, riunendosi, spiegando anche agli italiani, perché bisogna cambiare le cose.
Bisogna organizzare le proteste: fare sentire la voce di milioni di persone italiane e immigrate che vogliono vivere in una società democratica e antirazzista.

Il 17 ottobre a Roma ci sarà una grande manifestazione antirazzista e per i diritti degli immigrati.

Ma dopo la manifestazione bisogna che a Torino gli immigrati che non vogliono piegare la testa e gli italiani democratici continuino a lottare.

Sinistra Critica si impegna a lavorare con tutte le organizzazioni, con tutte le donne e gli uomini che vogliono vogliono costruire un grande movimento antirazzista e per i diritti dei migrati.

venerdì 9 ottobre 2009

Un movimento contro la crisi per la cacciata di Berlusconi


Un movimento contro la crisi per la cacciata di Berlusconi
Difendere le regole non basta.

Dichiarazione del Gruppo operativo di Sinistra Critica

La sentenza della Consulta ripristina alcune regole basilari dello stato di diritto nonché i principi costituzionali della Repubblica italiana. E questo è un bene. Berlusconi subisce una sconfitta e con lui il proprio stuolo di avvocati. Lo sparare a zero sulle altre istituzioni, in primo luogo sul presidente della Repubblica, non è solo lo sfogo di un animale ferito ma anche l'effetto di quel gioco al rialzo di cui Berlusconi è maestro. Per provare a mascherare la sua debolezza e la sua sconfitta deve chiamare alle armi il proprio elettorato, e la propria coalizione, polarizzare la politica italiana, creare il sentimento dell'accerchiamento per reggere alla propria crisi. Tutto questo significa che un animale ferito può fare ancora danni e di molto gravi.
Ma per liberarsi di Berlusconi non serve invitarlo semplicemente alle dimissioni. Serve invece riuscire a connettere la salvaguardia delle regole democratiche con le questioni sociali e in particolare con le tematiche della crisi. Proprio oggi il Banco alimentare rivela che 3 milioni di italiani soffrono la fame e che per operai e disoccupati la cinghia è stretta all'inverosimile.
E allora serve un nuovo movimento contro la crisi con un piano di rivendicazioni per uscirne difendendo le condizioni di vita dei lavoratori, precari, giovani, disoccupati. Il blocco dei licenziamenti, la riduzione d'orario, l'aumento dei salari, un salario sociale, un rinnovato intervento pubblico a cominciare dalla nazionalizzazione delle aziende in crisi e a rischio chiusura. Insomma, un piano di emergenza che veda ricostruita l'unità delle forze politiche, sociali e sindacali della sinistra e che metta all'ordine del giorno un effettivo ed efficace sciopero generale.
Sinistra Critica continuerà a lavorare per favorire l'incontro di queste forze e discutere di come reagire alla crisi e di come creare le condizioni per una mobilitazione popolare che cacci Berlusconi con la forza delle lotte e non con le manovre di Palazzo.
Sinistra Critica -

giovedì 8 ottobre 2009

CON I/LE METALMECCANICI/CHE IN LOTTA, SCIOPERO VENERDI’ 9 OTTOBRE



La FIOM – CGIL ha indetto per venerdì 9 ottobre una giornata di sciopero generale per l’intera giornata di tutti i lavoratori metalmeccanici con 5 manifestazioni interregionali a Milano ), Firenze, Roma, Napoli e Palermo CONTRO I LICENZIAMENTI E GLI ACCORDI SEPARATI, PER IL CONTRATTO NAZIONALE E LA DEMOCRAZIA NEI LUOGHI DI LAVORO.

Sinistra Critica sostiene la lotta dei metalmeccanici, affinché questo sciopero possa segnare l’inizio di una mobilitazione generale e di una vertenza che ponga questi obiettivi:
• il blocco dei licenziamenti e l’estensione degli ammortizzatori sociali a tutte le diverse tipologie di contratti e condizioni di lavoro, perché la crisi non venga fatta pagare sulla pelle dei lavoratori;
• consistenti aumenti salariali, contro la vergognosa proposta razzista delle “gabbie salariali” della Lega Nord, che vuol dividere i lavoratori del Nord da quelli del Sud del paese, i lavoratori italiani dai migranti;
• la difesa e il rilancio del contratto nazionale di lavoro, contro la Confindustria e il ministro del Lavoro Sacconi, che vogliono distruggere la contrattazione nazionale per spostarla a livello aziendale e territoriale, per indebolire e dividere ulteriormente i lavoratori, riducendo così ulteriormente salari e diritti;
• contro gli accordi separati con i sindacati complici (CISL, UIL e UGL), perché i lavoratori possano decidere direttamente e democraticamente su piattaforme e accordi sindacali.

In questi mesi abbiamo assistito a diverse lotte, anche generose, in tante città contro licenziamenti e chiusure di aziende. E di queste settimane è la lotta dei lavoratori precari della scuola (insegnanti, personale tecnico e amministrativo) contro la cancellazione di 150.000 posti di lavoro nei prossimi 3 anni, un licenziamento di massa inaccettabile non solo per i lavoratori coinvolti ma per le conseguenze sull’ulteriore distruzione della scuola pubblica.
Ma per avere un’effettiva efficacia occorre un coordinamento delle lotte, che altrimenti rischiano di rimanere isolate; occorre un movimento unitario di lotta perché la crisi non venga pagata dai lavoratori, dai precari.

A sostegno di questa necessità di una vertenza unitaria, Sinistra Critica ha già presentato nei mesi scorsi una proposta di legge popolare in Parlamento, raccogliendo sulle piazze oltre 70.000 firme certificate, con questi contenuti:
• minimi salariali (SMIC, come in Francia) di 1.300 euro mensili;
• salario sociale per i disoccupati e minimi di pensione a 1.000 euro;
• una nuova “scala mobile” dei salari, perché i salari crescano automaticamente al crescere dell’aumento del costo della vita;
• il recupero integrale del fiscal drag.

Nel dare il suo appoggio e il suo pieno sostegno allo sciopero dei metalmeccanici, Sinistra Critica intende anche denunciare lo scandalo del cosiddetto scudo fiscale, un enorme regalo del Governo (e dei parlamentari assenti del Partito Democratico e dell’Italia dei Valori che hanno permesso così l’approvazione della legge) a chi ha portato i soldi all’estero per non pagare le tasse. Il governo Berlusconi vara un condono totale e tombale per industriali evasori, bancarottieri e truffatori di ogni risma, ma anche mafiosi e trafficanti di droga.

Importante successo della manifestazione del 3 ottobre. Unifichiamo le lotte per un movimento contro la crisi


Trentamila in piazza con il Coordinamento dei Precari. Sinistra Critica era con loro

Un corteo riuscitissimo quello dei Precari di sabato scorso che da piazza della Repubblica ha attraversato piazza del Popolo per poi terminare con migliaia e migliaia di insegnanti precari e studenti davanti al Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca in viale Trastevere.
Trentamila i partecipanti (diecimila secondo la Questura) a dimostrazione di una voglia di mobilitazione dimostrata dalla determinazione a uscire da piazza del Popolo per continuare lungo il Tevere e giungere in viale Trastevere. Una voglia di partecipare e contare che ha caratterizzato le modalità stesse di indizione del corteo e di autogestione da parte del Coordinamento nazionale dei Precari. Che ha dimostato di essere rappresentativo e radicale battendo sul campo i tentativi di delegittimazione da parte di stutture sindacali un po' troppo autoreferenziali.
Importante anche la presenza degli studenti universitari che stanno accompagnando la vertenza dei precari della scuola sin dall'inizio e che hanno costruito sulla mobilitazione un legame di solidarietà e di battaglia comune. Utile, a rappresentare la radicalità della giornata, anche lo striscione calato dagli studenti dalla terrazza del Pincio, visibile a centinaia di migliaia di persone, con su scritto “I soldi per la scuola e l'università sono tutti in Afghanistan. Via i tagli, via le truppe”.
La riuscita della manifestazione costituisce un buon viatico per continuare la mobilitazione, rafforzare l'autorganizzazione del movimento, dare fiducia al Coordinamento dei Precari e ai rapporti unitari con altri soggetti, studenti in primo luogo. La piattaforma del movimento è chiara e si batte in primo luogo contro i tagli, quindi con una proposta unificante.
Sinistra Critica, che più di tanti, ha voluto sostenere convintamente le scelte liberamente e democraticamente prese dal Coordinamento dei comitati dei precari della scuola, si rimette a disposizione con le sue idee e strumenti per proseguire la lotta, per creare unità dal basso, per cercare di strappare dei risultati.
E' venuto il momento di unificare le diverse vertenze e lotte, di porre la questione dello sciopero generale e di una grande mobilitazione unitaria contro la crisi
Se l'autunno è cominciato bene occorre ora proseguirlo meglio. A cominciare dallo sciopero del 9 indetto dalla Fiom, dalla manifestazione contro l'omofobia del 10 fino alla importantissima manifestazione contro il razzismo del 17 ottobre. Sinistra Critica ci sarà.

mercoledì 7 ottobre 2009

SCUDO FISCALE: COME PROTEGGERE GLI EVASORI, I BANCAROTTIERI FRAUDOLENTI E I MALVIVENTI DI OGNI RISMA


Lo scudo fiscale non è, come qualcuno potrebbe credere, una legge che difende le Finanze dello Stato dagli evasori fiscali; proprio l’opposto, è un grande regalo fatto dal governo a tutti i malfattori.

 Coloro che hanno portato e detengono all’estero dei capitali in violazione delle norme di legge, possono riportarli in patria pagando una piccolissima sanzione. Esempio se per evadere le tasse, (ma anche se hai fatto bancarotta fraudolenta) hai portato 100 milioni in un paradiso fiscale, puoi riportare i soldi in Italia non pagando le aliquote che sarebbero dovute (40% o più), ma solo una modesta sanzione (al massimo il 5%).
 Coloro che compiono questo rimpatrio restano anonimi, perché gli intermediari, cioè le banche che realizzano questa operazione finanziaria, non devono comunicare i nominativi al fisco e a nessun’altra autorità.

Il pagamento della sanzione permette l’estinzione dei reati connessi e la non punibilità dei responsabili. L’elenco dei reati cancellati da questa sanatoria, una vera e propria amnistia nascosta, è lunga:
o omessa o infedele dichiarazione dei redditi,
o dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti,
o dichiarazioni fraudolenta mediante artifici,
o occultamento o distruzione di documenti contabili
o falsità materiale commessa dal privato,
o falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico,
o falsità in registri e notificazioni,
o falsità in scrittura privata,
o uso in atto falso
o soppressione, distruzione e occultamento di atti veri,
o false comunicazioni sociali,
o false comunicazioni sociali in danno della società, dei soci e dei creditori.

Ma anche coloro che hanno riciclato denaro per altri reati, operazioni di mafia e droga possono stare tranquilli: come possono le banche sapere (o che interesse hanno visto che introitano milioni e milioni) che sono soldi riciclati e quindi denunciare i sospetti alle autorità competenti?

In compenso sappiamo tutti che ai lavoratori viene spillato fino all’ultimo centesimo di tasse, che i soldi per le pensioni non ci sono mai, che non si possono chiedere aumenti salariali, che alle aziende bisogna dare uno sgravio fiscale dopo l’altro.

Che il Pdl di Berlusconi e la Lega di Bossi difendano con l’unghie e coi denti padroni e padroncini evasori di ogni risma è normale. Visti i soggetti.

Meno normale è che queste misure abbiano potuto essere approvate solo perché in Parlamento, al momento del voto, mancavano molte decine di deputati della “opposizione”, cioè del Partito democratico, dell’Italia dei Valori e dell’UDC. Vergogna.


Ecco quindi altre buone ragioni
o per partecipare allo sciopero di venerdì 9,
o per costruire una grande mobilitazione che impedisca ai padroni e governo di far pagare la crisi alle lavoratrici e ai lavoratori.

martedì 6 ottobre 2009

I METALMECCANICI SCIOPERANO


Venerdì 9 si sciopera. I metalmeccanici provano a fermare con la lotta la pretesa degli industriali di ridurre gli operai a miserabili disposti a lavorare a qualsiasi condizione.
Scioperano per non avere un accordo separato di Federmeccanica con i sindacati complici (così si fanno chiamare Cisl, Uil e Ugl) che porterebbe a buste paga ancora più vuote.
Scioperano per impedire che i padroni non applichino più il Contratto nazionale. Se c’è la possibilbilità di derogare dalle norme del Contratto nazionale, i lavoratori saranno ricattati, spinti ad accettare salari e condizioni di lavoro peggiori sotto la minaccia di perdere il posto. Le deroghe saranno infatti sfruttate dal padronato per allungare gli orari di lavoro, riorganizzare i turni e rendere lavorativi il Sabato e la Domenica in spregio della vita di chi lavora.
Scioperano per difendere la contrattazione collettiva e il Contratto nazionale di categoria perché sono indispensabili per garantire a tutti eguali diritti e salari e impedire che i lavoratori si facciano concorrenza al ribasso tra loro.
Scioperano per il blocco dei licenziamenti, per non pagare la crisi economica prodotta dal sistema economico capitalista.
Scioperano per difendere la democrazia, perché non tollerano che il loro Contratto sia disdetto a loro insaputa da sindacati complici dei padroni e svilito da Federmeccanica.
Nel dare il suo appoggio e il suo sostegno allo sciopero dei metalmeccanici, Sinistra Critica denuncia lo scandalo del cosiddetto scudo fiscale, un enorme regalo del Governo a chi ha portato i soldi all’estero per non pagare le tasse. Il governo Berlusconi, sempre pronto a maltrattare qualsiasi poveraccio, vara un condono totale e tombale per industriali evasori, bancarottieri di ogni risma, truffatori delle loro stesse società, ma anche mafiosi e trafficanti di droga. In cambio di una piccolissima sanzione non pagano le tasse dovute, rimangono sconosciuti e non vanno in galera! Ma è grave anche che questa misura sia potuta passare perché molti parlamentari della “opposizione” ( PD, Idv, Udc) erano assenti!
La lotta dei metalmeccanici, il loro sciopero per il blocco dei licenziamenti e in difesa del loro contratto, deve essere l’inizio di una mobilitazione generale che impedisca al padronato e al suo governo di superare la crisi economica con i sacrifici e l’aumento della miseria dei lavoratori e dei disoccupati.
Mentre un milione di lavoratori hanno già perso il posto di lavoro, centinaia di migliaia di altri sono in cig e la stragrande maggioranza della popolazione ha difficoltà a tirare avanti, lorsignori, i padroni rilanciano i loro profitti, pagano sempre meno tasse, vivono nel lusso e nella ricchezza come e più di prima.
Le lavoratrici e i lavoratori devono tornare a lottare in massa per affermare il diritto a vivere dignitosamente. I frutti del nostro lavoro devono servire ai bisogni e al benessere di chi lavora e non a ingrassare padroni e sfruttatori di ogni genere.
Le lavoratrici e i lavoratori di SINISTRA CRITICA
delle aziende metalmeccaniche